18/04/2009 – (INTERVISTA DOPO DI JUVENTUS-INTER) – Tutto come prima, ma il sorriso migliore è quello disegnato sul volto di Mourinho, rilassato e sereno dopo il fischio finale. “Mi piace giocare nello stadio di una squadra storica, pareggiare e vedere tutta la gioia di una compagine che torna a casa con un vantaggio di 10 punti. L’Inter oggi ha dimostrato perché si trova in testa alla classifica, perché è la migliore, la più forte“. Sullo scudetto non c’è ancora alcuna certezza, ma ormai siamo alle ultime curve del tracciato. “La matematica ancora non ci dà ragione e non ci assegna lo scudetto. Nel gol marcavamo tutti, ma è arrivato Grygera come uomo-extra in area ed ha segnato il pareggio. La partita, però, era sotto il nostro controllo – ha aggiunto l’allenatore nerazzurro -. La gioia della Juve a fine match è una grandissima dimostrazione di stima per noi. Balotelli? Ha fatto i movimenti che avevamo provato – ha concluso Mourinho – ma non mi piace che parli con l’arbitro. Capisco che è un ragazzo di 18 anni, con una pressione addosso di un certo tipo; deve comunque rimanere concentrato e non fare caso ai cori razzisti”.
17/04/2009 – (INTERVISTA PRIMA DI JUVENTUS-INTER) – “Lo scudetto? Per festeggiare bisogna aspettare la matematica. Il campionato lo vince la migliore squadra. Non dipende dagli episodi, dalle variabili. Noi abbiamo perso 10 punti in casa, facendo 5 pareggi. Quindi abbiamo sbagliato anche noi, come le nostre avversarie. Abbiamo più punti degli altri perchè siamo stati più forti finora. Se sono pronto ad affrontare uno stadio ostile? Prontissimo”.
“Cosa devono fare l’Inter e le altre italiane per migliorare i risultati in Europa? Sono in un Paese in cui sono l’unico allenatore straniero in serie A e in cui ho imparato che ogni parola detta in maniera positiva può essere presa male, non è una domanda per me, rispondano altri. Non è la mia guerra”.
“Campionato inglese e spagnolo più forti della serie A? Per me no. Ci sono 3-4 squadre veramente forti, ma poi grandi differenze con le altre. Il campionato italiano è più equilibrato”.
(SU IBRA, CONVOCAZIONE CRUZ, IL CASO ADRIANO) – “Se venderlo per una cifra esagerata sarebbe fattibile? L’offerta esagerata non esiste. È ipotetica. E non credo ci sarà. Un’offerta di 40-50-60 milioni sarebbe rifiutata. E non immagino offerte di 100 milioni di euro. La prossima stagione immagino Ibra qua”.
“Se giocherà Cruz? È convocato”.
“Prima della squalifica stava segnando con il Brasile e con noi. Era importante e felice. Per lui che psicologicamente è fragile era importante. La squalifica poi lo ha frenato. Ma in una carriera i momenti difficili vanno superati. La storia di Adriano è vicina al dramma, anche se non è paragonabile ai drammi veri e propri”.
10/04/2009 – (GIUSTIZIA INGLESE CHIUDE IL CASO DEL PUGNO AL TIFOSO) – La decisione della giustizia inglese di non procedere contro il tecnico dell’Inter, accusato di aver dato un pugno ad un tifoso del Manchester Utd, è stata liquidata in un trafiletto, ma Mourinho la prende con distacco: “Sarebbe stata una vera storia se io avessi preso a pugni il tifoso. È nata una piccola storia solo sul dubbio che io lo avessi fatto… Ma il fatto che non è successo niente è solo una piccola notizia. È così, lo sappiamo…”.
03/03/2009 – (MOURINHO ATTACCA TUTTI DOPO IL PAREGGIO CON LA ROMA) – “Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli – sostiene Mou -. Non si è parlato del Milan che ha 12 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. Abbiamo vinto solo una partita con un errore arbitrale, a Siena”, ricorda il portoghese.
(ATTACCO ALLA DICHIARAZIONE DI RANIERI) – L’allenatore della Juventus, Claudio Ranieri, ha detto di sentirsi accanto al tecnico romanista Luciano Spalletti. “Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali”, aggiunge.
Poi il mistero della telefonata di Ranieri: “Ha provato a chiamarmi questa mattina. Avete il permesso di chiedergli cosa voleva dirmi” afferma rivolgendosi ai giornalisti. E si congeda dopo sette minuti di fuoco ricordando che domani sera c’è una semifinale di Coppa Italia da giocare, “contro un’avversaria difficile che vuole andare avanti come vogliamo noi”.
Mourinho contro tutti – “MANIPOLAZIONE INTELLETTUALE” (3 Marzo 2009)
23/02/2009 – (MOURINHO ATTACCA IL MILAN E ANCELOTTI) – Mourinho va all’attacco del Milan ripartendo dal derby. Dal gol tanto discusso di Adriano, viziato da un tocco con il braccio. Cosa risponde ad Ancelotti che considera il gol irregolare? “Lui è l’unico a considerarlo irregolare, è un grande allenatore e gioca anche lui con le parole e le emozioni. Ma cosa pensa che gli altri sono pirla quando parla così? E quando non dice che nel derby dell’andata ha vinto con il fuorigioco di Kakà lo dimostra. E 24 ore fa il gol di Seedorf era da annullare ed è stata una fortuna che Allegri è uno tranquillo, se avesse avuto la bocca grande come me o Ancelotti forse oggi si parlava del gol del Milan e di Inzaghi, che meritava tre giornate di squalifica. Si potrebbe parlare di tante cose, di un rosso per Ambrosini contro di noi che non è stato dato. Se il Milan è riuscito a trasformare una partita che andava verso il 3-0 o il 4-0 in un 2-1 è stato fortunato… Ma la fortuna è una qualità delle grandi squadre”.
21/11/2008 – (MOURINHO PRIMA DELLA JUVE SU RANIERI) – “E’ una situazione che riguarda noi, non la stampa o altri, non mi piace la pubblicità. Abbiamo parlato a Coverciano io e lui, senza giornalisti né spettacolo, come due colleghi che fanno lo stesso lavoro. Mi basta questo e non ho bisogno di messaggeri. Ranieri a San Siro per me sarà come tutti gli altri colleghi. Lo aspetterò nel tunnel, gioco io in casa, devo essere educato come lo sono sempre al Meazza. Gli stringerò la mano nel tunnel prima dell’inizio”.
(CHIARIMENTO SU ADRIANO) – “Sarà convocato come tutti i giocatori disponibili. Sono d’accordo con lui quando dice che se non riuscirà a giocare nell’Inter è meglio cambiare. Un calciatore non può restare in un club in questa situazione. Fa bene a chiedere chiarezza”. Poi una precisazione sul suo stato di forma: “Deve mettersi al livello degli altri”. Come dire: la strada è ancora molto lunga.
(SULLE DICHIARAZIONI DI COBOLLI) – “L’ultima volta che nella mia carriera un presidente ha dichiarato di essere sicuro di vincere ha poi perso. Era un Porto-Benfica… Non conosco quello della Juve (Giovanni Cobolli Gigli, ndr) e non mi interessa più di tanto quello che ha detto. La mia squadra è sempre la più forte, era così quando allenavo l’Uniao Leiria, figurarsi oggi che sono all’Inter” Poi l’ultima risposta, alla Mourinho. “Cosa mi piace della Juve? Mi piace di più l’Inter”.
26/10/2008 – (MOURINHO INFURIATO DOPO IL GENOA) – Messaggio chiaro: “L’allenatore è sempre responsabile ma i giocatori devono fare quello che chiedo io. Nel secondo tempo non sempre è successo. Evidentemente, qualcuno ancora non mi conosce bene. Forse inizierà a farlo martedì quando farò le convocazioni per la Fiorentina…”. Anche questa è una prima volta nel nuovo corso nerazzurro: Josè Mourinho è infuriato per la scarsa disciplina tattica mostrato da qualche giocatore. Tra gli indiziati Obinna, Balotelli e magari Cruz, quelli inseriti nella ripresa della sfida pareggiata (0-0) contro il Genoa.
(LA STANCHEZZA DEI CALCIATORI…) – Si lamenta il tecnico portoghese che non accetta l’alibi della stanchezza: “Stanco – dice – è il padre di famiglia che torna a casa dopo 15 ore di lavoro per poche centinaia di euro di stipendio…”.
(MOURINHO INSODDISFATTO) – L’analisi del momento va oltre, prendendo in considerazione tutte le giornate di campionato. “Questi primi due mesi non mi soddisfano del tutto – ha detto a Sky il portoghese -. Cerco sempre di migliorare, voglio sempre vincere, quando non si vince non si è ovviamente felici ma oggi preferisco come sempre non parlare molto dei miei giocatori. Non riesco ad adattarmi al rapporto tra allenatore e televisioni dopo la partita“.
(LA MINACCIA AI SUOI GIOCATORI) – Le ultime frasi somigliano tanto a una minaccia: ” Chi pensa solo a se stesso e non a ciò di cui ha bisogno la squadra, con me non gioca. Forse l’allenatore del Genoa ha più potere mentale sui suoi giocatori di quanto ne abbia quello dell’Inter, quindi devo dimostrare ai miei che qui uno solo comanda, lasciando due o tre giocatori a casa mercoledì. La prossima formazione? Basta guardare la partita di oggi con attenzione ed è facile”.
25/10/2008 – (LA FORMAZIONE?) – Questa volta neanche a parlarne. Josè Mourinho non anticipa nulla sull’11 anti-Genoa e conferma solo il ritorno tra i pali di Julio Cesar. “Mi sto italianizzando; mi devo italianizzare, sto anche cercando di essere più simpatico” spiega il tecnico.
21/10/2008 – (SU CRESPO E IL NUMERO DEI GIOCATORI IN ROSA) – Quando il discorso cade su Crespo e sulla sua voglia di giocare Mourinho aggiunge: “Posso solo dire cose buone di Hernan. Lavora molto bene, nessuno lo fa meglio di lui perché è un grande professionista. Il problema è che siamo in 29 e l’allenatore deve scegliere, a seconda della caratteristiche dei giocatori. Questa è la nostra vita, ho sempre detto che non mi piace lavorare con così tanti giocatori ma mi adatto. Oggi tocca a Crespo stare fuori, domani a un altro. A volte vado a casa triste, non pensate che sia facile per me”. Poi una battuta alla… Mourinho: “Ho chiesto a Butti (il team manager dell’Inter, ndr) di chiamare Platini per faci giocare in 14, ma non è possibile”.
11/10/2008 – (CHI E’ UN VINCENTE?!) – “La storia di antipatico o simpatico per me non e’ importante”. Lo ha dichiarato il tecnico dell’Inter, Jose’ Mourinho, nel corso di un’intervista rilasciata al Tg5. Per il portoghese, come lui stesso ha dichiarato, conta solo essere il numero uno. “Il vincente dipende dal vostro punto di vista, non conosco ancora bene la vostra cultura. Per esempio in Inghilterra uno che ha vinto in un determinato momento, che ha vinto una cosa importante, che e’ entrato nella storia, questo e’ un vincente per tutta la vita. Sembra che bisogna fare qualcosa di straordinario per meritare il rispetto. Chissa’, forse c’è una competizione sulla luna che devo vincere per essere considerato in altro modo”, ha sottolineato lo ‘Special One’. Mourinho ha anche rivelato di sentirsi poco rispettato. “Nel modo in cui si parla di me, si’, ma mi devo adattare. Al cento per cento non cambiero’, il calcio italiano non mi cambiera’, la societa’ italiana non mi cambiera’. E l’ultima cosa che voglio fare io e’ cambiare qualcosa. Non voglio cambiare niente”.
30/09/2008 – (AL GIORNALISTA SUL SUO INGAGGIO) – Singolare il siparietto durante la conferenza stampa in cui un giornalista è stato sfidato con ironia da Mourinho a scrivere la formazione prima di una partita, e non a criticarla dopo. “Lo faccio se mi dà parte dei suoi nove milioni di ingaggio…” ha risposto il cronista. Immediata la rettifica di Mourinho, che però lo dice col sorriso sulle labbra: “Non sono nove, ma 11, e con gli sponsor arrivo a 14 milioni…”.
27/09/2008 – (A RANIERI E I GIORNALISTI) – “Io ho studiato cinque ore al giorno l’italiano per diversi mesi per poter comunicare con voi giornalisti, con i tifosi e pensate che vi abbia mancato di rispetto? Parla poi Ranieri che dopo cinque anni in Inghilterra ha avuto difficoltà a dire ‘good morning’ e ‘good afternoon’. Chi è lui? Chi può dirmi di non mandare Baresi in conferenza stampa è Moratti, il presidente e nessun altro”. Così il tecnico dell’Inter Josè Mourinho è tornato sulle polemiche relative alla presenza del suo vice Beppe Baresi nelle interviste precedenti e successive la partita col Lecce. Mourinho poi accusa i giornalisti: “Voi non avete rispettato Baresi. Il concetto è chiaro, se non avete capito posso farvi anche un disegno”.
(A BERETTA) – Un affondo è dedicato anche a Beretta, che gli rimproverato mancanza di rispetto nella scelta di non presentarsi ai giornalisti mercoledì sera. “Beretta ha parlato con me allo stadio – ha ricordato Mourinho – e non mi ha detto niente. Se dopo ha detto qualcosa alla stampa a me non l’ha detta. Forse ha bisogno di lavorare un po’ sulla personalità. Ha paura di parlare con i colleghi e poi parla alla stampa? È un po’ strano per me”.
15/09/2008 – (A LO MONACO) – Alla vigilia della partita di Champions League con il Panathinaikos, Jose Mourinho ha risposto con ironia e sarcasmo alle parole dell’amministratore delegato del Catania, Lo Monaco, che aveva promesso al portoghese “bastonate sui denti” (salvo poi correggere il tiro) per le sue dichiarazioni del dopo Inter-Catania. L’allenatore nerazzurro prima ha scherzato: ‘‘Monaco? Io conosco Bayern Monaco, Monaco di Montecarlo, monaco del Tibet, G.P. di Monaco. Non ne conosco altri”, poi ha affondato il colpo. “Lo Monaco ha cercato di farsi pubblicita’ con il mio nome. Ma io ho degli sponsor che mi pagano per fare pubblicita’, per cui se vuole mi deve pagare anche lui”.
14/09/2008 – (SU MUNTARI) – Sull’espulsione di Muntari al 43′: “Muntari ha due occhi non tre e nessuno nella direzione di Tedesco. Paga il prezzo della fama.” La manata del ghanese al centrocampista del Catania c’è stata, ma secondo l’allenatore dell’Inter è stata esagerata dall’italiano: “Ho visto 4-5 dvd della scorsa stagione e ho capito subito che Tedesco è uno di quei giocatori che in Inghilterra si definiscono senza fair-play. In Portogallo, in Spagna o Italia diciamo invece che è un giocatore intelligente. Se quello che è successo a Muntari fosse successo a uno come Zanetti o Cambiasso, che tutti sappiamo essere giocatori superpuliti, non avrebbe avuto nenanche un giallo”.
(DOPO LA PARTITA CONTRO IL CATANIA) – Niente diplomazia (o ipocrisia) neanche nell’analisi della partita: “Abbiamo avuto altre possibilità di segnare il terzo gol con Mancini ed Ibra – spiega ancora il portoghese – il Catania ha fatto la sua partita anche se penso che il risultato giusto sarebbe stato 3, 4 o 5 a 1 penso che sono tre punti importanti per noi, con una bella prestazione di Maicon arrivato solo ieri dal Brasile, un Vieira che pensavo non potesse giocare più di 60 minuti, alcune volte si vince con molti gol, oggi solo 2 a 1”.
12/09/2008 – (PRIMA DELLA PARTITA CONTRO IL CATANIA) – “Con il Catania non sarà una gara facile, rispettiamo il club siciliano e la sua mentalità ma se l’Inter giocherà in modo normale, anche se il Catania giocherà al 100% l’Inter vincerà”. Josè Mourinho ha le idee chiare sul match di domani sera tra i nerazzurri e la squadra dell’ex Walter Zenga.
(SU ZENGA) – Quindi il collega che allena gli avversari. “Zenga? Non è facile essere una leggenda di un grande club e lui lo è. Per me sarà un piacere salutarlo prima della partita. Zenga aveva detto che sono un grandissimo allenatore, ma in Italia ci sono grandi tecnici e non c’era bisogno di me? Non so se in Romania i romeni pensavano la stessa cosa quando lui è andato ad allenare là” ha replicato Mourinho.
04/08/2008 – (SULL’ETA’ DI RANIERI) – “Sono in Italia per lavorare non per fare una guerra di parole. Voglio far bene con l’Inter, il meglio possibile per noi e dimenticare il lavoro degli altri. Ranieri? Ha comunque ragione per quello che dice: io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo ho vinto tante trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settanta anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità”.