Eccomi qua, a commentare il capitolo finale del mitico Harry Potter.
Harry Potter e i Doni della Morte sta (alla buon’ora) per essere pubblicato in italiano, così mi sono messa a ripensare un po’ a questo piccolo grande maghetto.
Io l’ho scoperto per caso quando, diversi anni fa, vivevo in Inghilterra. Ci mettevo un’ora in metropolitana per andare al lavoro e per passare il tempo leggevo tantissimo (bei tempi), come d’altronde la maggior parte degli inglesi (questo, purtroppo, è uno dei campi in cui il popolo anglosassone ha parecchio da insegnare a noi italiani).
Quell’anno – era il 2001 – era appena uscito The Goblet of Fire (il calice di fuoco). Mi ricordo che mi aveva stupito constatare quanti viaggiatori – bambini, vecchi, uomini, donne, bianchi, neri, indiani, ci mancavano solo cani e gatti – fossero completamente pazzi per Harry Potter.
Decisi quindi di provare a intraprendere la lettura di questo famigerato Harry Potter – che tutti osannavano – così, tanto per provare (non mi era mai piaciuto tanto il genere fantasy).
E all’improvviso ho scoperto di non riuscire più a farne a meno…
Non riuscivo a smettere di leggere le avventure di questo povero orfanello che, ignaro di essere un mago speciale perché sfuggito all’attacco mortale di Colui che non deve essere nominato, soffre le angherie di parenti ostili finché un gigante buono lo salva per portarlo a Hogwarts, la scuola per maghi e streghe dove troverà dei veri amici e imparerà a giocare a Quidditch…
Insomma, ogni volta che in libreria usciva un nuovo libro di Harry Potter era una trepidazione gioiosa ed insieme un’agonia all’idea di dover aspettare di nuovo altri due anni prima di sapere come sarebbe continuata questa saga avvincente! (Troppo in fretta, infatti, si finiva di leggere il nuovo libro, arrivando anche a mangiare di corsa e a non dormire di notte per arrivare in fretta all’ultima pagina!)
Il fatto,poi, che in ogni libro si spieghino fatti precedenti con sempre maggior chiarezza è stato un colpo di genio della Rowling, che ha portato milioni di fans a trepidare sempre più per i propri beniamini che, anno dopo anno, crescevano e andavano incontro ad avventure sempre più terribili e pericolose , a perdite dolorose ma anche a momenti di tenerezza con i primi amori adolescenziali…
E adesso vi voglio svelare il retroscena del famigerato scoop di FIUH di quest’estate, ovvero dell’articolo “Harry Potter 7: svelato il finale” che – pubblicato il 21 luglio 2007, ha ricevuto migliaia di visite e raccolto i commenti di tanti appassionati harrypotteriani. Ancora oggi, a distanza di mesi, l’articolo in questione compare in testa ai risultati di Google quando si cerca “Harry Potter 7“!
Quest’estate, il 20 luglio 2007, qualcuno che scrive su questo sito firmandosi come epathos aveva il compito di andare – tra le 23 e le 24 – a ritirare la MIA copia di Harry Potter and the Deathly Hallows presso una libreria del paese del centro Italia in cui ci trovavamo in villeggiatura.
Non solo questa libreria era normalmente aperta in orario notturno durante tutto il mese di luglio: la signora che la gestisce aveva promesso di fornirci la copia che avevamo prenotato a mezzanotte esatta. Una fortuna: forte del fuso orario in avanti rispetto all’Inghilterra (dove le librerie avrebbero spalancato esattamente UN’ORA DOPO le loro porte agli individui di ogni età che aspettavano trepidanti in lunghissime code), avrei potuto gustarmi in anteprima le prime righe del nuovo libro.
Per farla breve, alle 23.30 del 20/7 il libro era già nelle mani di epathos che, a dispetto della sua totale indifferenza verso Harry Potter (non aveva mai letto prima di allora una sola pagina degli altri libri!), ma forse consapevole dell’importanza storica del momento, ebbe un’idea diabolica: leggere in fretta e furia i capitoli finali, in modo da poter scrivere su FIUH una delle prime recensioni italiane di The Deathly Hallows in internet.
Prima di divorarsi le 30-40 pagine finali del volume, mi aveva solo chiesto di dargli informazioni sommarie sui nomi dei personaggi e sui fatti principali dei precedenti volumi della saga: sapeva che una sua parola sbagliata, che mi avesse in seguito rovinato la suspense della lettura, sarebbe stata da lui pagata a carissimo prezzo.
Scrupolo amorevole ma purtroppo inutile: ci hanno pensato quelli del TG2, nell’edizione di mezzogiorno del 21/7, a sbandierarmi nei titoli di apertura: HARRY POTTER: IL MAGHETTO METTE SU FAMIGLIA!
MALEDETTI… Ma questa è un’altra storia, non divaghiamo 🙂
Così nell’articolo pubblicato su FIUH ci sono stati degli strafalcioni, ad esempio Dumbledore (Silente) non è vivo come è stato scritto, ma compare nei pensieri di Harry Potter per spiegare i suoi legami con Voldemort.
Non credo neanche che ci sarà un seguito di J.K. Rowling a questo libro. Almeno, spero di no: non sarebbe più la stessa cosa leggere le avventure dei figli di Harry e Ginny e di Ron ed Hermione, pensando che quei maghi che abbiamo imparato ad amare nel tempo sono ormai dei vecchietti, sarebbe troppo malinconico…
Dopo il sesto e penultimo libro, dove i colpi di scena si susseguivano ad un ritmo sfrenato ( e per questo motivo mi è piaciuto tantissimo) mi aspettavo qualcosa di ancora più spettacolare. E invece sono rimasta un po’ delusa: sembra che Harry sia stanco di combattere e che preferisca concentrarsi sulle sue visioni di Voldemort. Certo tutto questo è importante per sapere come prevenire le sue mosse e avere la meglio, ma un po’più di azione mi sarebbe piaciuta proprio!
Invece tutto si basa sull’azione non solo dei suoi amici di sempre Ronny ed Hermione (tra cui, finalmente, sboccia l’amore!) ma anche su quella dei compagni di Hogwarts (fantastici Neville e Luna) che si danno da fare per sconfiggere i Death Eaters. Harry invece,dopo essere stato tanto osannato ma anche tanto denigrato dai suoi compagni di scuola negli anni passati, non ha come mi aspettavo uno scontro all’ultimo sangue con Voldemort di fronte ai suoi compagni, ma si risolve tutto in pochissimo tempo senza scene eroiche, come invece erano quelle dei libri precedenti..
Io volevo lo scontro epico con tutti quanti in ammirazione della forza e del coraggio del mitico Harry!
Meno male che si scopre che Snape (il maestro di difesa dalle forze oscure, non so il nome in italiano) non è un traditore ma è stato sempre leale (la sua morte, quella del fedele Dobby e quella di Tonk e Lupin sono state le più tristi, anche perché questi ultimi avevano appena provato l’immensa gioia di avere avuto un bambino…).
Un applauso comunque alla Rowling che, pur prendendo spunto da altri romanzi (Il signore degli anelli primo tra tutti…) è riuscita a creare suspense in un pubblico che spazia dall’infanzia alla vecchiaia e che con la sua trovata degli Horcruxes che devono essere distrutti , la ricerca della Elder Wand, i Death Eaters, i Dementors (le terribili guardie di Azkaban) è riuscita a regalarci un magnifico mondo in cui siamo riusciti a trepidare, commuoverci, piangere e ridere con i nostri beniamini!