Like most victims, Julie knew her killer…
Come la maggior parte delle vittime, Julie conosceva il suo assassino…
Like most victims, Julie knew her killer. It was her son, who wasn’t wearing its seatbelt. After crushing her to death, he sat back down again.
Le stragi del sabato sera. Siamo nel 2007 e l’argomento è di una tragica attualità.
Proprio in questi giorni qualcuno si è accorto che sulle strade muoiono ogni anno più persone di quante ne siano morte in tutte le missioni militari italiane nel dopoguerra, o qualcosa del genere. Scorrono fiumi di parole, i giornalisti hanno di che scrivere, i politici hanno di che indignarsi. Le persone e gli organismi che dovrebbero far qualcosa per risolvere questo problema in periodi come questo possono sperare di riuscire a raccogliere fondi e organizzare nuove campagne di sensibilizzazione: “Non bevete prima di mettervi alla guida“, “Usate il casco“, “Andate Piano“, “Allacciate le cinture“, eccetera. Aggiungiamoci un bel servizio de Le iene, e siamo a posto.
Ieri la violenza negli stadi, oggi gli incidenti sulle strade. Per il primo problema la soluzione “inglese“, della quale abbiamo accennato su questo sito qualche tempo fa, è ormai nota all’opinione pubblica italiana.
Meno conosciuta, ma non meno efficace, è l’azione del Governo inglese in tema di sicurezza stradale. Il Department for Transport (Ministero dei Trasporti) ha creato anni fa un ente chiamato Think! Road Safety che opera al fine di ridurre del 40% entro il 2010 (rispetto alla media ’94-’98) il numero di morti e feriti gravi sulle strade.
La pubblicità progresso qui sopra è stata creata proprio da Think!. Senza nulla togliere alle campagne nostrane, mi pare che la pubblicità di Julie sia leggermente più efficace, non vi pare?