Severance – Tagli al personale

Severance (locandina)(Severance) Un film di Christopher Smith. Con Danny Dyer, Laura Harris, Tim McInnerny, Toby Stephens, Claudie Blakley, Andy Nyman, Babou Ceesay, David Gilliam.
Genere Horror/Commedia, colore 90 minuti. – Produzione Gran Bretagna, Germania 2006.

Sette dipendenti di una potente industria delle armi vengono mandati in Ungheria per un weekend premio che possa favorire lo spirito di gruppo. Abbandonati dall’autista in mezzo al bosco, decidono di proseguire a piedi e, raggiunta la casa che li ospiterà, scoprono che si tratta di una topaia e non di una baita extra lusso come si aspettavano. Oltretutto qualcosa di oscuro si aggira nel bosco. Qualcuno li sta osservando in attesa di ucciderli uno a uno. Dopo aver dato vita a Creep – Il chirurgo, il regista Christopher Smith e il produttore Jason Newmark tornano a fare coppia in un horror che vi farà “sbudellare” dalle risate.

Sin dalla prima scena di Severance si capisce quale sia l’obiettivo del film: mettere paura, far ridere, suscitare delle riflessioni. E mentre la prima morte in flashback – messa in scena poco prima dei titoli di testa – si consuma sulle note spensierate di “Itchychoo Park” degli Small Faces, lo spettatore si ritrova con la strana sensazione di conforto dinanzi a un omicidio violento e sanguinoso. Come se la morte trucida, tinta di toni scanzonati, fosse accettabile. “Il mio obiettivo era dimostrare che si può essere allegri e gioiosi anche in un ambito non lineare e incutendo al tempo stesso paura e orrore” spiega Smith. “Ma va detto che non si tratta di una commedia horror nello stile di Scary Movie o L’alba dei morti dementi“.
Come gran parte degli horror anche Severance contiene un messaggio di denuncia. “Ho aggiunto un elemento fondamentale che corrispondeva alle mie paure più profonde: l’idea che l’industria delle armi abbia il potere senza però essere responsabile” rivela Smith. “Si tratta di un tema che a mio avviso era necessario per aggiungere spessore al film, per rendere la storia ancora più buia e cupa e per mostrare che la posta in gioco non era solo la perdita del posto di lavoro. Ho anche pensato che il titolo fosse l’ideale, perché ricordava Deliverance (titolo originale di Un tranquillo week-end di paura, NdR) ma con una sfumatura diversa, più tagliente e anche divertente”.
I sette protagonisti di Severance vengono uccisi uno a uno, come nella migliore tradizione horror. “Ormai abbiamo visto di tutto e di più” spiega Smith, “quindi, se riesci a sorprendere il pubblico con una trovata geniale, ti amerà per questo. Così ho affrontato ogni singola scena pensando a come poter uccidere il personaggio di turno in una maniera spettacolare che fosse però in linea con la sua personalità. Ogni personaggio è stato sviluppato in maniera tale che nel momento in cui muore, può godere di un ultimo momento di scioccante gloria”.

Non è stato semplice mettere insieme il cast. “Avevamo bisogno di attori dotati di un talento particolare, in grado di portare al film quegli elementi comici che devono essere sempre presenti in un film dell’orrore. Questo genere ha bisogno di grandissimi attori che devono essere in grado di attirare le simpatie del pubblico per poi spaventarli a morte” dichiara Newmark. Così la parte di Steve, il fattone del gruppo, è andata a Danny Dyer, la coraggiosa e irriducibile Maggie è interpretata da Laura Harris, il rigido capo ufficio Richard da Tim McInnerny, il bello della banda Harris da Toby Stephens, l’alternativa Jill da Claudie Blakley, l’inetto Gordon da Andy Nyman e il sottomesso Billy dall’esordiente Babou Ceesay.

A Christopher Smith si può rimproverare il basso budget e una certa aria di deja vu nella tipologia delle punizioni inflitte ai suoi protagonisti ma di certo non difetta di una vena polemica sul versante politico. Ai promotori della guerra sempre e ovunque (ottimo e durevole pretesto di questi tempi: il terrorismo) viene applicata una sorta di contrappasso.
Ecco allora che l’horror emerge progressivamente (con spruzzi di sangue misti a humour very british) grazie proprio agli strumenti di offesa che per la prima volta i nostri ‘pacifici’ soggetti sperimentano personalmente. L’horror può essere riletto anche sotto ottiche diverse da quelle della pura e semplice creazione di tensione con squartamenti inclusi. Severance, pur non essendo un capolavoro, percorre questa strada con discreta efficacia.

Il film a tratti ricorda Hostel (di Eli Roth) e si mette al passo con la tendenza di oggi di far un gran uso della tortura nei film; personalmente non sempre la condivido, soprattutto se poi è fine a sé stessa! Se da una parte è curioso questo abbinamento del film dell’orrore con humour tipico british, ed è degno di nota il lanciare un messaggio contro i fabbricanti di armi o l’ossessione del terrorismo, credo si potesse realizzare un altro tipo di film o un documentario avendo questo intento o magari anche nulla se poi si hanno certi risultati…
Benché qualche battuta sia buona e gli attori abbiano recitato discretamente, dubito che rivedrò questo titolo.

Voto: 5

Durante il film ci siamo domandati chi fossero gli attori e quali lavori avessero già fatto… ecco la loro filmografia:

  • (regista) Christopher Smith: Creep – Il chirurgo (2005).
  • -Steve- Danny Dyer: The Football Factory (2004), Human Traffic (1999).
  • -Maggie- Laura Harris: 24 (2001), The Calling – La chiamata (2000), The Manor. la Dimora del Crimine (1999). The Faculty (1998), Biglietti d’amore (1998), Habitat – Non Entrate (1996), Frequenze pericolose (1992).
  • -Richard- Tim McInnerny: I vestiti nuovi dell’imperatore (2001), La carica dei 102 (2000).
  • -Harris- Toby Stephens: The Rising (2005), Possession – Una storia romantica (2002), Fotografando i Fantasmi (1997), La Dodicesima Notte (1996).
  • -Jill- Claudie Blakley: esordiente
  • -Gordon- Andy Nyman:  Funeral Party (2007).
  • -Billy- Babou Ceesay: esordiente