Scoop delle ‘Iene’: un deputato su tre fa uso di droga

‘Antidoping’ a tradimento su 50 onorevoli: 12 positivi alla cannabis e 4 alla cocaina. La prova realizzata dagli ‘inviati’ del programma tv con il metodo drug wipe, sicuro al 100%!

Roma, 9 OTT 2006. Cannabis e cocaina a Montecitorio. I dati parlano chiaro: un deputato su tre, tra quelli caduti nella rete delle ‘Iene’, fa uso di stupefacenti, fuma i derivati della cannabis o, in misura minore, assume cocaina. Lo si è scoperto con un test effettuato su 50 deputati di fronte alla Camera dagli ‘inviati’ del programma televisivo che hanno usato un piccolo stratagemma per fare in modo che gli onorevoli non si rendessero conto di quanto stava accadendo. Il ‘rendiconto’ del servizio andrà in onda nella puntata delle ‘Iene’ di domani sera in onda su Italia 1 alle 21.
Dal test risulta che il 32% dei deputati è risultato positivo: dodici alla cannabis (pari al 24% del campione) e quattro alla cocaina (pari all’8%). La prova è stata realizzata con il drug wipe, un prelievo che viene eseguito con un tampone strofinato sulla fronte, che dà un responso sicuro al 100% e con cui si accerta se si è fatto uso di sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Un metodo sicuro, da tempo utilizzato da molti corpi di polizia in Europa, e adottato ultimamente anche in Italia dalle pattuglie che fanno i controlli notturni sulle strade, in special modo nei fine settimana. Il test agisce solo sui soggetti hanno assunto droga e non può dare risultati positivi sulle persone che non hanno assunto stupefacenti.

Non nasconde la sua soddisfazione per il vespaio che il servizio sta sollevando alla Camera Davide Parenti: ”Menomale, vuol dire che abbiamo fatto centro”.

Non regge secondo il coordinatore degli autori delle ‘Iene’ l’irritazione dei deputati che si appellano al rispetto della privacy. ”Abbiamo fatto tutto secondo le regole. I test – spiega – sono in forma assolutamente anonima, i tamponi non sono stati classificati e non sono stati associati al nome delle persone a cui li abbiamo fatti. La trasmissione delle immagini impedisce di individuare i parlamentari. Prima di fare il servizio – conclude l’autore della trasmissione – abbiamo chiesto un parere legale. Noi siamo assolutamente tranquilli”.

Bufera nel mondo politico dopo lo ‘scoop’ delle ‘Iene’. Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, pur non apprezzando ”queste modalità di intrusione nella vita privata delle persone”, ammette sembrerebbe confermare quella che è una voce popolare sul consumo delle sostanze da parte di molti parlamentari”.

Ironico Daniele Capezzone, segretario dei radicali italiani, che dice: ”Leggo dello stratagemma usato da ‘Le Iene’, cui vanno i miei complimenti. Dal canto mio, ho sempre detto che se un cane poliziotto entrasse in alcuni luoghi della ‘politica ufficiale’, prima gli andrebbe in tilt il naso e poi si arrenderebbe”.

Tutt’altri toni usa Alessandra Mussolini, europarlamentare di Alternativa sociale e segretario nazionale di Azione sociale: ”Combattiamo contro quel falso moralismo che si occupa di quel che accade in Tv ma nasconde quel che accade nel palazzo”. ”Vogliamo sapere chi tra i rappresentanti del popolo usa droga, come e da chi la compra – insiste Mussolini -, ma soprattutto se la vende: ci manca solo l’onorevole ‘pusher’ ”, conclude.

E se il senatore Alfredo Mantovano (An) chiede che il ‘test antidoping’ effettuato dalle Iene non si trasformi in un ‘‘pretesto per chiedere la legalizzazione della droga”, il Verde Paolo Cento attacca: ”Non sorprende affatto l’ipocrisia di una parte del mondo politico che vota leggi liberticide e poi sniffa cocaina”.

(Adnkronos/Ign)