Non è reato scaricare dal Web!

Scaricare da Internet film o musica non è reato se non c’è fine di lucro. Lo ha stabilito la Cassazione che ha annullato la condanna a tre mesi inflitta a due studenti torinesi. «La nostra era solo una sfida».

Internet, la musica ritorna libera

Non chiamatela pirateria. Scaricare da Internet file protetti da copyright non è reato, purché non lo si faccia a scopo di lucro. Lo ha stabilito, in una sentenza che qualcuno già si affretta a definire «storica» e che è certamente destinata a far discutere, la Terza sezione penale della Corte di Cassazione (presidente il chiacchierato Claudio Vitalone), annullando «senza rinvio» la condanna a tre mesi e 10 giorni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Torino a due studenti che avevano scaricato e condiviso in rete file musicali, film e software.

Libertà di condividere

I due giovani, iscritti al Politecnico di Torino, gestivano una rete da loro creata per scambiare gratuitamente file via Internet. Per attingere alla rete bastava collegarsi a un server installato nel computer di un’associazione studentesca dell’università, e mettere in condivisione il proprio archivio di musica, film, programmi e videogiochi. Una filosofia di scambio oggi diffusissima. Nel marzo del 2005, i giudici piemontesi avevano riconosciuto i due ragazzi colpevoli di aver violato la legge sul diritto d’autore (modificata di recente), che punisce chi duplica o diffonde a scopo di lucro file e contenuti multimediali protetti da copyright.

Il criterio del guadagno

Il 9 gennaio scorso la Cassazione ha però annullato la sentenza, escludendo «l’esistenza del fine di lucro» e ravvisando nell’operato degli studenti una «mera attività di scambio». Per «scopo di lucro», ha sottolineato la Suprema Corte, deve intendersi «un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto».
Immediate le reazioni. «Una sentenza rivoluzionaria – ha dichiarato entusiasta il leghista Roberto Maroni, che si è spesso battuto per la libertà di condividere file musicali sul web -. D’ora in poi scaricare musica da Internet non potrà più essere considerato illegale». Di diverso avviso il presidente della Siae, Giorgio Assumma, che si è detto «molto perplesso da una disposizione che contrasta con principi acclarati dalla giurisprudenza». Enzo Mazza, presidente della Federazione dell’Industria Musicale Italiana, fa notare che «la sentenza si riferisce a un caso antecedente l’attuale normativa, in vigore dal 2004, che stabilisce la punibilità penale per lo scambio di file illegali e prevede sanzioni amministrative per chi si limita a scaricare una canzone abusivamente».

Il lavoro intellettuale va comunque retribuito (copyright), ma esistono forme di copyright che tutelano i diritti d’autore in maniera meno rigida, come i Creative Commons.

(Copyright ©2007 La Stampa)