Grindhouse – A prova di morte

Grindhouse - Death Proof(Grindhouse – Death Proof) Un film di Quentin Tarantino. Con Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Tracie Thoms, Rosario Dawson, Zoe Bell, Mary Elizabeth Winstead, Rose McGowan, Eli Roth, Omar Doom, Quentin Tarantino.
Genere Horror, colore, 116 minuti. Produzione USA 2007.

Gli incassi statunitensi parlano chiaro: l’accoppiata Tarantino/Rodriguez ha fallito ed è stata costretta a una repentina separazione. Ne è nato così questo Grindhouse – A prova di morte (Death Proof che originariamente conviveva con il rodrigueziano Planet Terror). Che dire dell’esito della separazione? Che ci offre un film sicuramente tarantiniano ma che risente di una struttura anomala.
Il Tarantino cinefilo appassionato dei B-movie si regala la possibilità di girare un film in cui si utilizzano i-pod e cellulari ma i colori, le rigature, gli stessi salti di fotogramma sembrano quelli di un film del 1977 non troppo ben conservato. Fin qui tutto bene perché il godimento è elevato. Lo è anche nelle esplosioni di violenza che trovano il loro spazio nel terzo finale di ognuna delle due parti in cui è diviso il film.

La coreografia tarantiniana qui si differenzia obbligatoriamente da quella divenuta ormai classica di Kill Bill (che viene ironicamente citato), trovando come sempre iperboli visive assolutamente geniali. Il film, è sicuramente incentrato sulle lunghe chiacchierate delle protagoniste che, per quanto messe in scena da apprezzabili fanciulle, possono risultare troppo lunghe (ricordano quelle delle “Iene“). Anche in questo caso nulla da ridire sulle citazioni colte che infarciscono i dialoghi di giovani donne destinate ad acquisire finalmente un ruolo non più solo passivo di vittime predestinate.
Si tratta senza dubbio dell’ennesima provocazione del luciferino Quentin (che compare anche in un cameo role); i tarantiniani doc sono pronti a tutto e quindi apprezzeranno. Per gli altri l’attesa potebbe essere… mortale.

O lo ami, o lo odi, questo è certo. Ma questo nuovo parto di Tarantino sa di creazione incompresa e splendida. Siamo di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo, proprio perchè già visto e rivisto, consumato come la pellicola per tutta la prima parte del film.
Tarantino è un barista che può permettersi di girare tre quarti d’ora di film in una bettola, e questo significa avere il potere assoluto dell’immagine. Significa avere carta bianca e non usarla che per una storia appena abbozzata, un pretesto per regalare Cinema puronaturalmente a chi di cinema non è digiuno. E’ una strizzata d’occhio continua, apparentemente abbozzata, sempre invece studiatissima (perfetta e geniale la scelta delle girls, soprattutto nella prima parte: ognuna con qualche piccola imperfezione, capaci di sedurre nei modi più diversi).
Tarantino non gioca con il pubblico: lo prende e lo sbatte per benino, lo schiaffa a trecento all’ora o lo costringe a 10 minuti di pianosequenza durante una conversazione tutt’altro che brillante tra fanciulle. Il gioco è fine a se stesso? Forse. La domanda è, importa davvero? Il pubblico di oggi vuole vedere un altro Pulp Fiction, ma lo zio Quentin non punta certo al facile: cita, anzi copia, spesso da se stesso, eppure crea qualcosa di nuovo, così disturbante da indignare gli spettatori o da esaltarli come bambini. Proietta un piccolo mondo personale fatto di poster, citazioni impossibili, short, smalto sulle unghie dei piedi, drink dai nomi esotici, storie irrisolte, interminabili dialoghi…e uno dei cattivoni più cool della storia (grande, autoironico, anfitrionico Kurt Russell).
Ci vuole coraggio per proporre un prodotto del genere… Quentin, che conosce il Cinema, lo ama, e lo fa amare, nel suo modo sboccato barocco e straordinario, ancora una volta, è capace di stupire.

Voto: 7,5

MORALE DEL FILM: “Prima o poi nella vita, se fai l’arrogante, trovi sempre quello che ti fa un culo così!” (by Serena V)

Questo è il TRAILER originale del film, com’è uscito inizialmente negli USA, insieme a Planet Terror di Rodriguez!

Com’è successo per tutti gli altri film di Tarantino, anche in questo la colonna sonora la fa da padrona, e sono sicuro che diventerà subito oggetto di culto!

Ecco la tracklist:

01. The Last Race – Jack Nitzsche /02. Baby, It’s You – Smith /03. Paranoia Prima – Ennio Morricone /04. Planning & Scheming – Eli Roth /05. Jeepster – T Rex /06. Stuntman Mike – Kurt Russell /07. Staggolee – Pacific Gas & Electric /08. The Love You Save (May Be Your Own) – Joe Tex /09. Good Love, Bad Love – Eddie Floyd /10. Down In Mexico – The Coasters /11. Hold Tight – Dave Dee /12. Sally And Jack – Pino Donaggio /13. It’s So Easy – Willy DeVille /14. Whatever-However – Tracie Thoms /15. Riot In Thunder Alley – Eddie Beram /16. Chick Habit – April March.