Un film di David Fincher. Con Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Brian Cox, Elias Koteas, Chloë Sevigny.
Genere Thriller, colore, 158 minuti. Produzione USA 2007.
Basato sulla storia vera di un serial killer che per 10 anni dal 1969, terrorizzò la zona della Baia di San Francisco, beffeggiandosi delle autorità americane di quattro giurisdizioni con le sue lettere e i suoi messaggi cifrati, “Zodiac” è un thriller di David Fincher, regista di “Seven” e “Figth Club”.
Questo Jack lo squartatore americano, rivendicò pubblicamente 13 aggressioni ma molte altre, due dozzine probabilmente opera sua non vennero mai provate.
Il film inizia con la prima lettera inviata dall’assassino al San Francisco Chronicle con un messaggio cifrato da risolvere che richiede di essere pubblicato per evitare altri omicidi. La redazione del quotidiano pubblica il messaggio che diventa l’ossessione dei due protagonisti del film: Paul Avery (Robert Downey Jr.) responsabile della cronaca nera, giornalista navigato e dalla vita movimentata (droga, alcol e quanto altro) e del timido e defiliato vignettista Robert Graysmith (Jake Gyllenhaall) che vuole decifare il codice per aiutare la soluzione del caso. A questo punto entrambi i protagonisti cercano di aiutare la polizia per catturare Zodiac ma la soluzione non arriva mai e l’omicida riuscirà a rimanere impunito fino alla fine.
Il film dà voce anche ad un altro protagonista nei panni del detective Dave Toschi (Mike Ruffalo) che aiutato da Robert, arriverà ad impegnare quasi tutta la sua carriera dietro a Zodiac salvo poi alla fine abbandonare perché deluso dagli eventi. Tutto il film è una serie di situazioni, fatti, personaggi, abbastanza ben definiti nel loro ruolo ma che dopo un po’ annoiano lo spettatore nella loro lentezza di agire, decidere e dare una svolta alla trama.
La storia viene descritta passo passo, con indicazione di date ed avvenimenti, portandoci fino al 1991, anno in cui l’ex timido vignettista Robert, pubblica il suo romanzo di successo, Zodiac appunto, frutto di indagini e ricerche personali che nel corso del film mettono spesso a repentaglio la sua vita e quella della sua famiglia. Fincher però non è preciso, la storia è spesso confusa e solo lo spettatore più attento riesce a cogliere tutte le sfumature per arrivare alla fine e capire il perché nessuno riesca a mettere in prigione Zodiac. Inoltre, tranne alcuni momenti di “sangue” (rari) e di emozione (3 forse…) si finisce insoddisfatti data anche la durata del film (3 ore…) che non aiuta a rimanere sempre “incollati allo schermo” anzi…
La storia è sicuramente interessante in quanto rimane uno dei casi irrisolti più famosi degli Stati Uniti ma forse in realtà è solo questo il motivo che porta a sedersi sulla poltrona, rimanendo però alla fine delusi perché sembra di essere di fronte ad un lungo documentario più che davanti ad un thriller.
Note positive i due protagonisti: Robert Downey Jr. (Paul Avery), molto bravo nel personaggio del giornalista dissoluto e Jake Gyllenhaall (Robert Graysmith) è una sicura promessa del nuovo corso del cinema americano. Da aggiungere ottima la fotografia degli USA anni ’70 con la loro burocrazia e il mondo senza fax e senza internet.
Ringrazio sentitamente Veronica per aver scritto, in esclusiva per FIUH.IT, la recensione di questo film.
Linus feat. Veronica.