Elizabeth – The Golden Age

Elizabeth - The Golden AgeUn film di Shekhar Kapur. Con Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Clive Owen, Rhys Ifans, Jordi Mollà, Abbie Cornish, Samantha Morton. Genere Drammatico, colore 114 minuti. – Produzione Gran Bretagna, Francia 2007.

Filippo II, re di Spagna e fervente cattolico, è fermamente deciso a detronizzare l'”eretica” Elisabetta I e a incoronare regina d’Inghilterra la cugina Maria Stuarda. Sostenuto dalla Chiesa di Roma e armato di un poderoso esercito il sovrano spagnolo ordisce un complotto ai danni di Elisabetta, che da trent’anni governa gli inglesi con forza e saggezza. Mentre il fondamentalismo cattolico di Filippo e dell’Inquisizione minaccia l’Europa protestante, la presenza a corte di Raleigh, un cittadino senza titolo nobiliare con la vocazione per l’esplorazione e per la navigazione su mari perigliosi, indebolisce le salde certezze della regina. Dimenticando il suo ruolo, Elisabetta si scopre vulnerabile e innamorata. Ma la politica estera la reclama. L’ “invincibileArmada di Filippo, centotrenta galere e trentamila uomini, è salpata per l’Inghilterra.

La vita di Elisabetta I è un “testo” largamente frequentato al cinema. Ne esistono oltre venti versioni. Tutti se ne innamorano, soprattutto gli storici e i registi, che non resistono alla tentazione di farne un libro o un film. È successo a Shekhar Kapur, che dieci anni fa con Elizabeth tentò la sfida, vincendola. Nel secondo “episodio” la sovrana inglese vive una golden age minacciata dalla cospirazione e dal fondamentalismo di Filippo di Spagna. Fedele al suo voto di castità e di fedeltà alla nazione, Elisabetta declina le proposte di matrimonio dei suoi pretendenti e coltiva la disposizione al comando. Intrigata dallo spirito libero, colto e indipendente di Sir Raleigh, la regina cede il passo alla donna.
L’interesse per il “pirata” gentiluomo si libera nella conturbante sequenza della danza di corte, in cui Elisabetta immagina di sostituirsi alla giovane favorita (Elizabeth Throckmorton), suo doppio che agisce e sperimenta in sua vece l’amore. Confusa dal sentimento e ingabbiata dal suo ruolo, Elisabetta rinuncia alle proprie aspirazioni amorose e si consacra alla causa “protestante”, calandosi con rigore e passione nel ruolo della regina che impara i trucchi della politica e sa incantare il popolo, l’esercito e il nemico con indole risoluta e bellezza illibata.
La singolarità del film va ricercata nel linguaggio cinematografico: la costruzione dello spazio e il ruolo del montaggio. Dentro una ricostruzione storica volutamente accademica, secondo i modelli del classico kolossal storico, il regista riesce a fare interagire i volti e i corpi dei tre protagonisti (Elisabetta, Sir Raleigh e il segretario di stato Francis Walsingham) con le masse civili e con quelle armate. La spettacolarità volumetrica dell’ambiente cortigiano e quella epica della battaglia navale sono intercalate da scene liriche e private, che comunicano con efficacia una forte presa emotiva. Nella ricchezza della narrazione, che non risparmia gli eccessi e si concede di sollecitare sentimenti, la composizione sonora imprime il ritmo alla rappresentazione, contribuendo non poco alla mitizzazione della “regina vergine“.

Atmosfera da melodramma operistico certo, ma la messa in scena del regista pakistano è davvero superba: dai costumi sontuosi alla scenografia d’altri tempi, ogni cosa è curata nei minimi particolari da una produzione che non ha certo badato a spese.

Elizabeth - The Golden Age Una menzione particolare al cast diretto con sicurezza dal regista pakistano: Jeoffrey Rush, nella parte del consigliere di Stato Sir Walsingham, ci regala un’interpretazione quanto mai misurata; Clive Owen, avventuriero in cerca di fortuna, interpreta l’uomo che fece vibrare il cuore della regina; la bellissima Abbie Cornish nel ruolo di Elizabeth Throckmorton, la favorita della regina; intorno tutta la nobiltà dell’epoca che omaggia Elizabeth per desiderio o semplice calcolo politico.

In questo bailamme emerge una donna tremendamente sola, capace di fremere per un bacio e di perdere la testa per un esploratore dal fascino irresistibile. Dietro trucchi e parrucche la regina è libera di piangere e disperarsi per amore, Kapur ha voluto mostrare il suo animo tormentato con un’operazione a dir poco rischiosa. Tra scenate di gelosia e confessioni dell’ultima ora non manca qualche scivolone da sceneggiato, ma l’interpretazione della Blanchett è di quelle che si ricordano.

Voto: 7