VALENCIA – Colpo di cannone alle due e un quarto del pomeriggio e lâavventura di questa Coppa America 2007 può cominciare. Il cielo sarà grigio, il vento buono, forse qualche spruzzata di pioggia a dar fastidio. Sulle banchine si avverte una certa frenesia, gli skipper si sono concessi alla prima conferenza stampa e come sempre nessuno lâha raccontata giusta. Più sono bravi e più sono bugiardi. L’unico sincero è forse il triestino Vasco Vascotto, infagottato nella divisa blu e rossa di Mascalzone Latino: «Queste regate saranno vere e spietate. E’ la prima volta che ci confrontiamo e nessuno ha voglia di perdere».
Regate di flotta, tutti contro tutti….
Non come nella Vuitton Cup che inizierà il 16 aprile con le regole del match race, solo due barche alla volta. Sfide che servono per il punteggio di ammissione alla Vuitton, ma soprattutto la prima volta della nuove barche di questa Coppa America.
Sono finiti gli allenamenti, le regatelle dove gli equipaggi giocavano a nascondino con le vele o le ultime diavolerie inventate dai progettisti. Da oggi due regate vere al giorno, fino a sabato, e chi deve capire capisce: qual è la barca veloce, quale la lenta, chi ha le vele migliori, chi ha sbagliato e dove.
I 12 skipper si sono presentati alla prima conferenza stampa con le loro giacche impataccate dagli sponsor, mai dimenticare che questo è un mix di sport e milioni. L’unica novità è che Dean Barker, skipper dei neozelandesi, lascerà il timone al suo vice, l’inglese Ben Ainsie. Ce n’è anche un’altra, triste, ed è la prima volta del lutto in regata: su Mascalzone Latino avranno la fascia nera al braccio in memoria di Paolone Venanzangeli, il giornalista della vela che se n’è andato accompagnato da nostalgie e tanto affetto, sepolto ieri a Roma. Di Coppa America conosceva tutto, personaggi e traffici, verità e trucchi.
Trucchi che da oggi verranno allo scoperto: chi ha speso tanto non è detto che abbia sempre vantaggio sui poverelli come +39, il team italiano del Lago di Garda. «I soldi contano – dice il loro skipper inglese Iain Percy – ma poi contano gli uomini». Quelli di +39 sono pronti agli agguati. Quelli di Mascalzone Latino sperano nel vento forte e a raffica. I Luna Rossa di Francesco de Angelis, detto il «Barone», in quello costante. E tutti sperano di non aver sbagliato, perché non c’è più tempo per rimediare. A meno di ricorrere, come sempre è accaduto, alle balle della vela. «E’ stata colpa di un salto di vento…».
(www.lastampa.it)